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Ecologia Digitale

Ecologia digitale : Per una tecnologia al servizio di persone, società e ambiente

Il digitale è fisico. Questo libro spiega in che modo la rivoluzione digitale impatta su clima, ambiente,
lavoratori e società. Un manifesto per il digitale sostenibile.

Spegnete il computer! Il mondo digitale è meno verde di quello che sembra. Se non sapete che cos’è uno
zettabyte e qual è il suo “peso carbonico” o se siete stufi di essere “profilati”, questo libro fa per voi. Perché
spiega in modo chiaro che il cloud non è tra le nuvole ma in data center che consumano energia e producono
CO2 ogni volta che spediamo una mail.

Perché dice nero su bianco che il dominio delle Big Tech minaccia non solo l’ambiente, ma anche i diritti dei
lavoratori, la nostra riservatezza, la trasparenza del mercato e delle elezioni. Perché denuncia la
“monetizzazione” della nostra attenzione e del nostro tempo. Perché racconta come i “dati” siano diventati
il petrolio del nostro tempo e perché invece dovrebbero essere dei “beni comuni”. Perché affronta il rapporto
tra politica e web e il possibile ruolo della e-democracy. Perché ribadisce – come diceva Stefano Rodotà –
che è necessario un “Internet Bill of Rights”.

Perché, ultimo ma non meno importante, permette di conoscere e praticare un “consumo critico” di
tecnologia, di ribellarsi – senza essere hacker -, di progettare un web a basso impatto e di prevenire l’e-waste:
per un mondo digitale pulito, aperto, rigenerativo.

Il libro perfetto per chi vuole davvero capire che cosa sta facendo quando manda una mail, guarda un video
o usa i social.

La prefazione è di Gerry McGovern, considerato tra i “cinque visionari con un impatto fondamentale nello
sviluppo del web”.

“Pensavo che il digitale fosse sempre la scelta migliore per l’ambiente. Ero convinto fosse decisamente meglio
mandare un email che una lettera. Una lettera di carta emette circa 29 grammi di CO2. Un email ne produce
circa 4 di grammi. Avendone la possibilità, dovremmo quindi inviare email. [Ma] ogni giorno mandiamo circa
400 miliardi di email di cui la grande maggioranza è spam. E questo è il problema che sta al cuore del digitale:
si tratta del più grande motore di consumo estremo e di sovra-produzione mai inventato. […] Il problema è
che gli esseri umani non sono in grado di gestire […] quella velocità. Con il digitale, ci troviamo intrappolati in
un mondo di pensatori a breve termine che vendono ininterrottamente desideri superficiali. Non abbiamo
bisogno di muoverci così velocemente. Non ci fa bene. Non fa sicuramente bene alla vita sulla Terra”

Gerry McGovern
Gli autori di questo libro sono docenti universitari, studiosi, attivisti, esperti di tecnologia, imprenditori green,
giornalisti. Dal padre nobile di Internet in Italia a chi si batte per una “rete” più sociale. “Ecologia digitale” è
un’idea dei soci dell’editore Altreconomia, da cui è nata quest’opera, a più voci e partecipata.

Gerry McGovern, Carlo Gubitosa, Francesco Cara, Giuseppe Palazzo, Alberto Prina Cerai, Alessandro Cillario,
Stefano Onofri, Giacomo Venezia, Stefana Broadbent, Dario Pizzul, Stefano Trumpy, Tommaso Goisis,
Stefania Paolazzi, Maurizio Napolitano, Giulia Monteleone, Matteo Spini, Nicola Bonotto, Savino Curci,
Antonio Alessio Di Pinto, Gauthier Roussilhe, Massimo Acanfora, Duccio Facchini, Andrea Siccardo, Marianna
Usuelli, Stefano Zoja.

[dal sito https://altreconomia.it/prodotto/ecologia-digitale/]

La relatrice
Stefana Broadbent è Professore Associato presso il Politecnico di Milano presso nel Dipartimento di Design.
Tra il 2014 e il 2016 è stata Head of Collective Intelligence presso Nesta, l'agenzia per l’Innovazione Sociale
del Regno Unito. In precedenza Stefana è stata docente di Antropologia Digitale all'University College di
Londra dove ha diretto il Master in Digital Anthropology. In precedenza é stata direttrice del User
Observatory di Swisscom e membro dello Strategy Board. Stefana Broadbent é stata Chief Officer per Human Computer Interaction di Iconmedialab International, ora parte di Publicis.

Stefana ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze cognitive presso l'Università di Edimburgo e ha una laurea in psicologia presso l'Université de Ginevra. E’ cofondatrice di Cleanweb una organizzazione per l’uso del web per sostenere la transizione ecologica.

[dal sito https://dipartimentodesign.polimi.it/it/staff/show/246249]